“La sostenibilità ambientale è un obiettivo imprescindibile per il futuro dell’agricoltura, ma le modalità con cui le politiche del Green Deal europeo intende raggiungerlo rischiano spesso di compromettere la competitività e la redditività delle aziende agricole della nostra regione e dell’intero Paese. Oggi più che mai si alza la richiesta di una revisione del Green Deal, a partire dalle stesse basi tecniche utilizzate che, sempre più spesso, evidenziano lacune e dati dubbi, senza voler entrare nel merito delle metodologie seguite per le analisi”.
E’ quanto dichiarato oggi pomeriggio dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, che ha partecipato a una tavola rotonda – organizzata da Confcooperative-FedagriPesca del Friuli Venezia Giulia, cui hanno partecipato operatori del comparto ed esperti dell’Ersa Fvg – sui temi legati alla transizione ambientale, economica e sociale che anche le imprese agricole del mondo cooperativo stanno affrontando non senza criticità.
Nel corso dell’incontro-confronto, che si è svolto nel Centro di ricerca dei Vivai Cooperativi di Rauscedo a San Giorgio della Richinvelda, Zannier ha sottolineato come “l’applicazione stringente di misure legate alle politiche di transizione impongono agli agricoltori vincoli che, sia pur con l’utilizzo degli strumenti di supporto che come Regione sono già stati resi disponibili, potrebbero rivelarsi comunque insostenibili”.
“La riduzione dell’uso dei fitofarmaci e dei fertilizzanti – sono gli esempi fatti dall’assessore – così come l’incremento delle superfici destinate alla biodiversità, sono obiettivi importanti; ma il rischio concreto è che queste misure penalizzino le imprese e i comparti agricoli europei, a vantaggio di Paesi extra-Ue che non sono soggetti agli stessi standard ambientali e produttivi, senza per contro aver realmente valutato gli impatti delle attuali modalità colturali”.
L’esponente della Giunta regionale, recependo le preoccupazioni del mondo della cooperazione agricola emerse anche dalla tavola rotonda, ha insistito: “E’ fondamentale che le aziende abbiano accesso a incentivi mirati, investimenti in ricerca e innovazione e che sia previsto un adeguato periodo di adattamento oltre che ad una generale revisione critica del percorso metodologico seguito per la definizione dei criteri di sostenibilità. Altrimenti – ha rimarcato l’assessore – il rischio è la contrazione della produzione nel settore primario e il conseguente aumento dei costi per i consumatori e la sempre più forte dipendenza dalle forniture extra Ue”.
Ribadendo la necessità di un costante dialogo con le istituzioni europee, Zannier ha infine sostenuto che “la sostenibilità deve essere intesa non solo in termini ambientali, ma necessariamente anche in termini economici e sociali. E’ essenziale che le decisioni prese a livello europeo siano compatibili con le realtà territoriali delle imprese delle filiere agricole, evitando che il Green Deal si trasformi in un freno alla crescita e alla competitività del comparto”.
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