Edenred/SDA Bocconi: due studi analizzano l’impatto del welfare sulla produttività delle aziende e il ruolo del buono pasto nella creazione di valore per il mercato del lavoro e per l’economia italiana
Studio Welfare:
Un’indagine condotta su 400 figure decisionali di aziende medio-grandi evidenzia, infatti, che nel 2023 il 54% delle imprese con piani di welfare strutturati ha registrato una crescita del fatturato superiore al 10%, mentre il 44% ha visto migliorare il margine EBITDA di oltre il 10%. Gli effetti si riflettono anche sull’occupazione: il 52% delle aziende ha aumentato l’organico di oltre il 10% e il 20% ha ridotto il turnover oltre questa soglia, segnale di come il welfare contribuisca alla fidelizzazione dei talenti e alla capacità di attrarre nuove risorse.
Studio buoni pasto:
I buoni pasto hanno un impatto che va oltre il singolo lavoratore, coinvolgendo il sistema economico nel suo complesso. Questa la tesi della seconda ricerca, che evidenzia come il settore dei buoni pasto generi valore per lo 0,75% del PIL nazionale, sostenendo 220.000 posti di lavoro, tra occupazione diretta e indiretta. Solo nel 2023, i consumi tramite buoni pasto hanno contribuito con 419 milioni di euro di IVA, un dato che evidenzia il loro ruolo anche dal punto di vista fiscale.
Un intervento di potenziamento del buono pasto elettronico, con un aumento della soglia di esenzione fiscale da 8 a 10 euro, potrebbe infatti generare un impatto positivo su PIL e consumi pari a 1 miliardo di euro. Un simile intervento si tradurrebbe in un incremento della spesa nei locali convenzionati, con un aumento del fatturato degli esercenti pari a 300 milioni di euro, e nella creazione di circa 14.000 nuovi posti di lavoro. Anche la fiscalità ne trarrebbe vantaggio, con un incremento dei versamenti IVA sui consumi pari a 25 milioni di euro.
“Le ricerche di SDA Bocconi dimostrano che il welfare aziendale è un motore di crescita per le imprese e un pilastro della competitività economica. Tuttavia, i dati dell’Osservatorio Welfare 2024 di Edenred Italia evidenziano che la sua diffusione è ancora disomogenea: mentre oltre il 50% delle grandi aziende ha un piano welfare strutturato, tra le PMI – che rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale italiano – il fenomeno è ancora limitato. Ampliare l’accesso agli strumenti di welfare, che includono buono pasto e fringe benefit, significherebbe migliorare il potere d’acquisto di milioni di persone e rafforzare la domanda interna”, commenta Fabrizio Ruggiero, Amministratore Delegato di Edenred Italia. “Investire nel welfare aziendale rende le imprese più attrattive, migliora la produttività e crea valore economico. Un ampliamento della fiscalità agevolata, come l’aumento della soglia di esenzione per i buoni pasto, renderebbe inoltre il welfare più accessibile a tutto il sistema produttivo e aiuterebbe le aziende a sostenere l’incremento dei costi derivante dai cambiamenti normativi che hanno introdotto un tetto massimo alle commissioni e, di conseguenza, uno sconto minore per le aziende, con possibili ricadute sul potere d’acquisto delle persone”.
“In linea con il nostro duplice progetto, economico e sociale, il Welfare è per noi un pilastro fondamentale costruito in concertazione con le parti sociali per supportare tutti i nostri collaboratori e le loro famiglie in diverse fasi della loro vita” dichiara Pietro Paolo Origgi, Direttore delle Risorse Umane di Danone Italia e Grecia. “Ad integrazione del welfare pubblico, rappresenta per noi un elemento distintivo e una grande leva di ingaggio all’interno delle nostre politiche di Total Reward”.
L’articolo Ricerca Edenred SDA Bocconi: il welfare aziendale fa crescere il fatturato oltre il 10% proviene da WeWelfare.
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