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9 Aprile 2025
Nasce la prima Comunità Energetica Rinnovabile Regionale


Tante e molto attente le imprese che giovedì 4 aprile, a San Martino in Campo, hanno partecipato all’evento di presentazione del progetto di costituzione di una comunità energetica rinnovabile di livello regionale, nato da un’idea di Cna, Confcommercio e Confcooperative dell’Umbria.

“Si tratta di un progetto ambizioso – hanno affermato i rappresentanti delle tre associazioni – che può contare su grossi incentivi economici ma che presenta anche molte complessità. Però una Cer regionale ha l’indubbio vantaggio di contenere i costi di gestione, ovvero il nemico principale che si annida dentro ogni progetto di costituzione di una comunità energetica, per questo vale la pena scommetterci, per garantire a chi entrerà a farvi parte una maggiore autonomia e un maggior risparmio”.

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L’adesione alla CER regionale sarà aperta a tutte le imprese, ai cittadini, agli enti locali e a quelli religiosi, fino ai soggetti del terzo settore e potrà operare su tutto il territorio attraverso le cosiddette configurazioni locali che nasceranno all’interno delle cabine primarie dell’infrastruttura elettrica, alle quali spetterà la gestione dei rapporti tra produttori di energia, prosumer (soggetti che producono e consumano) e consumatori (cittadini, enti etc…).

Nelle intenzioni delle associazioni promotrici c’è quella di realizzare almeno dieci impianti (e quindi dieci configurazioni locali) da 1 megawatt di energia ciascuno. Ma le possibilità di ampliamento sono enormi se si tiene conto che, dietro al progetto, ci sono ben 15 studi di fattibilità per altrettante Cer locali, realizzati nel 2024 grazie al supporto economico della CCIAA dell’Umbria, che ieri, per bocca del presidente Giorgio Mencaroni e del segretario Federico Sisti presenti all’evento, ha annunciato l’intenzione di emanare un nuovo bando per sostenere la fase di start-up delle Cer realizzate dalle imprese, che in molti territori presenteranno complessità particolari.

Con la nuova normativa nazionale si è aperto il percorso che ridisegnerà il sistema energetico, puntando sulla produzione di energia di prossimità, riavvicinando quindi la produzione al consumatore finale. In questo quadro le Cer potranno beneficiare dei fondi del Pnrr, quantificabili in finanziamenti a fondo perduto del 40% per la realizzazione di impianti nei Comuni sotto i 5mila abitanti. A questi si sommerà, anche per i Comuni più grandi, una tariffa incentivante di durata ventennale legata all’energia condivisa all’interno della Cer.

“Stiamo scommettendo su una Cer regionale – ha affermato Michele Carloni, presidente di CNA Umbria – come una grande opportunità grazie alla risorse pubbliche di cui potranno beneficiare le imprese umbre, sia che partecipino come produttori che come consumatori dell’energia”.

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“Per realizzare la Cer – ha aggiunto Stefano Lupi, vice presidente di Confcommercio Umbria – è necessario fare sistema tra imprese, cittadini, enti vari. Per questo nel suo regolamento abbiamo previsto norme che garantiscano una sinergia concreta tra i partecipanti, lasciando libera ciascuna configurazione locale di decidere la destinazione degli incentivi che arriveranno”.

Per Carlo di Somma, presidente di Confcooperative Umbria, “con la Cer regionale potremo contribuire ad aumentare l’attrattività dell’Umbria dal punto di vista della sostenibilità e, soprattutto nei territori più strutturati, si potranno realizzare progetti con finalità sociali e sviluppare una versione evoluta del cosiddetto welfare aziendale”.

“Gli incentivi sono tanti, ma dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra perché le complessità da gestire sono numerose. Per questo – hanno concluso i rappresentanti delle associazioni promotrici – abbiamo puntato su una Cer di livello regionale, che permette di realizzare importanti economie di scala, a cominciare dai costi di gestione che potrebbero far fallire progetti di dimensioni più contenute”.

 





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