Urso: “Accordo storico, grande successo del Sistema Italia”
Firmato al Mimit, alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, e del Sottosegretario di Stato con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, l’accordo quadro Beko finalizzato a garantire il rilancio e lo sviluppo produttivo degli stabilimenti italiani del gruppo nel lungo periodo. La firma giunge in seguito all’ampio consenso espresso dai lavoratori degli stabilimenti Beko Europe in Italia che, attraverso il referendum sindacale, hanno approvato con l’88% dei sì il testo preliminare definito nei giorni scorsi da azienda, organizzazioni sindacali e Mimit.
“Un accordo storico, per governare al meglio questa transizione industriale salvaguardando la forza straordinaria del Made in Italy che diventa per questa grande multinazionale il centro propulsivo in Europa” ha dichiarato il ministro delle Imprese del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso. “Tutti gli stabilimenti rimarranno operativi, Siena sarà avviata a un percorso di reindustrializzazione, non ci saranno licenziamenti e ogni uscita avverrà su base volontaria e incentivata. Credo sia un grande successo del Sistema Italia” ha aggiunto Urso.
Nel dettaglio, l’accordo – sottoscritto da azienda, organizzazioni sindacali, dicasteri competenti, Invitalia, Regioni ed enti locali – prevede l’assenza di licenziamenti collettivi e l’impegno dell’azienda a non adottare atti unilaterali.
Con la firma dell’accordo, l’azienda avvia inoltre un Piano Italia da 300 milioni di euro di investimenti, destinati all’innovazione dei prodotti e all’ammodernamento degli impianti sul territorio nazionale, per assicurare continuità produttiva e tutela occupazionale in tutti gli stabilimenti.
Rispetto al piano industriale presentato a novembre, gli esuberi sono stati più che dimezzati, passando da 1.935 a circa 950 e verranno gestiti esclusivamente con uscite volontarie e incentivate. Il Governo, da parte sua, si impegna a tutelare l’occupazione per l’intera durata del piano, garantendo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali disponibili e, se necessario, attivando strumenti aggiuntivi previsti da futuri interventi normativi in fase di definizione.
A Cassinetta di Biandronno (VA) saranno localizzate le produzioni da incasso per refrigerazione e cottura, compreso un nuovo forno premium. A Melano (AN) sorgerà l’hub europeo per i piani cottura a gas, radianti e a induzione. Il sito di Comunanza (AP) continuerà a produrre lavatrici e lavasciuga ad alta capacità e ospiterà una nuova linea di fascia alta, da definire entro tre mesi. Carinaro si conferma hub per la gestione di ricambi e accessori e inizierà a operare anche per le altre aziende del gruppo. Lo stabilimento diventa inoltre centro europeo per le attività sui ricambi e per il ricondizionamento degli elettrodomestici usati.
Infine, viene assicurato un futuro produttivo al sito di Siena, inizialmente previsto per la chiusura. L’impianto presentava criticità, tra cui un canone d’affitto ritenuto non conforme e ben oltre i valori di mercato. Grazie all’impegno di Invitalia, che acquisirà il sito in accordo con il Comune di Siena, saranno create le condizioni per la reindustrializzazione e l’individuazione di un nuovo investitore, restituendo continuità produttiva e occupazionale al sito toscano, secondo un modello di sviluppo sostenibile sotto il profilo sociale, ambientale ed economico.
“Sono stati mesi di trattative serrate, però abbiamo fatto un buon lavoro, tutti insieme. A novembre abbiamo respinto un piano industriale che non era in linea con la continuità produttiva degli stabilimenti e con la tutela dell’occupazione. Oggi arriviamo a questo accordo definitivo con un piano di investimenti da 300 milioni, dove gli esuberi, volontari e incentivati, sono scesi sotto quota 1000 e dove non c’è la chiusura di nessuno stabilimento, con Comunanza che continuerà a produrre e Siena si avvia verso una reindustrializzazione” ha dichiarato il sottosegretario Bergamotto.
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