19 Aprile 2025
Tregua dei dazi, Chieti in prima linea nell’export verso gli Stati Uniti: +46,1% nel 2024


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La tregua nella guerra dei dazi tra Stati Uniti e Unione Europea offre una boccata d’ossigeno alle imprese italiane, ma soprattutto a quelle abruzzesi, e in particolare alla provincia di Chieti, che mostra segnali di crescita significativi sul fronte dell’export manifatturiero verso il mercato statunitense.


Secondo un’analisi del Centro studi di Confartigianato Chieti L’Aquila, basata su dati aggiornati al 2022, l’Abruzzo è la quarta regione italiana per esposizione al mercato Usa, con un’incidenza delle esportazioni manifatturiere sul valore aggiunto pari al 5% (contro una media nazionale del 3,6%). Il dato si fa ancora più interessante guardando al 2024: le esportazioni verso gli Stati Uniti dall’Abruzzo ammontano a 1.619 milioni di euro, con un incremento del +9,9%, a fronte di una media nazionale in calo del -3,6%.


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Ma è Chieti a sorprendere: la provincia ha registrato un balzo del +46,1% nell’export manifatturiero verso gli USA, raggiungendo 291 milioni di euro. Sebbene l’esposizione (rapporto export/valore aggiunto) si attesti all’1,9%, inferiore rispetto ad altre province abruzzesi, la crescita percentuale è la più alta dell’intera regione. Segue L’Aquila, con un valore assoluto ben più alto (1.132 milioni di euro) e un’esposizione del 15,1%, ma con una crescita più contenuta (+9%). Teramo e Pescara si collocano invece più in basso: la prima con un calo del -29,6%, la seconda con un +33,2%, ma su numeri assoluti più bassi (131 e 64 milioni di euro rispettivamente).  A livello nazionale, solo Toscana, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia precedono l’Abruzzo per grado di esposizione.


“La moratoria dei dazi tra Stati Uniti e Unione Europea apre gli spazi per la negoziazione – osserva il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – ma, come abbiamo già detto in più occasioni, è fondamentale che le nostre imprese intensifichino gli sforzi per assicurare l’alta qualità delle produzioni, arma vincente che i mercati esteri, a partire da quello statunitense, sanno apprezzare e riconoscere. In attesa di capire come si evolverà la situazione, c’è da monitorare con attenzione anche la questione dei rapporti tra Usa e Cina, perché un’escalation dei dazi reciproci determinerebbe significativi effetti sull’economia e sul sistema finanziario mondiale. Noi, dal canto nostro – conclude il presidente – continueremo a garantire supporto e strumenti alle aziende per cogliere le opportunità del mercato internazionale”.


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