BCE riduce i tassi: come cambia il panorama di mutui e prestiti


La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato una riduzione di 25 punti base sui suoi tassi di interesse di riferimento. Questo cambiamento, che entrerà in vigore il 12 marzo 2025, segna una svolta importante nella politica monetaria della zona euro, che sta cercando di stimolare l’economia e ridurre l’onere dei prestiti per famiglie e imprese.

Il nuovo tasso sui depositi presso la banca centrale scenderà al 2,50%, mentre quello sulle operazioni di rifinanziamento principali sarà fissato al 2,65% e sul rifinanziamento marginale al 2,90%. Un abbassamento che avrà un impatto diretto su mutui, prestiti personali e altre forme di credito.

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La politica monetaria e il suo impatto sull’economia

Questa misura della BCE arriva in un contesto di inflazione in decrescita e crescita economica moderata. Il processo di disinflazione è considerato ben avviato, con le previsioni di inflazione per i prossimi anni che restano stabili.

Secondo gli esperti della BCE, infatti, l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2% nel medio termine, raggiungendo il 2,3% nel 2025, per poi diminuire ulteriormente negli anni successivi. Tuttavia, l’inflazione interna, in particolare quella legata ai salari e ai prezzi in alcuni settori, continua a essere elevata, e i tassi di interesse passati, nonostante i nuovi abbassamenti, continueranno a esercitare un’influenza sui prestiti già in essere.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha affermato: “La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera”, aggiungendo che al tempo stesso “l’allentamento delle condizioni di finanziamento è contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto”.

Gli effetti sui mutui: risparmi per i consumatori

La riduzione dei tassi avrà un impatto immediato sui mutui, con conseguenti risparmi per i consumatori. Le rate mensili si abbasseranno, rendendo i mutui meno onerosi per coloro che hanno contratto un prestito. Il risparmio, come confermato dalla Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), varierà a seconda della durata e dell’importo del mutuo.

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Per esempio, su un mutuo di 100.000 euro a 20 anni, la rata potrebbe ridursi di circa 76 euro al mese, mentre per lo stesso importo su un mutuo trentennale il risparmio sale a 81 euro mensili. Se l’importo del mutuo aumenta, l’effetto è ancora più significativo: per un finanziamento di 250.000 euro a 30 anni, il risparmio mensile potrebbe arrivare a 203 euro, con un impatto annuale di oltre 2.400 euro. Questi cambiamenti rappresentano un sollievo per chi sta affrontando un mutuo a lungo termine, dove gli interessi costituiscono una parte consistente della rata.

In particolare, i mutui a lungo termine, che implicano una quota più alta di interessi, vedranno una riduzione delle rate più marcata, con un impatto che si farà sentire maggiormente su finanziamenti superiori a 20 o 30 anni. Se i tassi di interesse sui mutui a tasso variabile dovessero seguire il trend di abbassamento, si potrebbe registrare una riduzione di circa 17,50 euro al mese, pari a 210 euro all’anno. Per i mutui a tasso fisso, invece, la riduzione sarebbe più rapida, con una maggiore differenza tra il tasso attuale e quello previsto.

Credito al consumo: più convenienti i prestiti per gli acquisti quotidiani

La riduzione dei tassi di interesse non si limiterà solo ai mutui, ma avrà anche un effetto positivo sul credito al consumo. I tassi di interesse per i prestiti personali potrebbero scendere al 7,65%, con vantaggi diretti per i consumatori che desiderano acquistare a rate beni come elettrodomestici, dispositivi elettronici o auto. Per esempio, un prestito di 700 euro per l’acquisto di una lavatrice comporterebbe una rata mensile di 14 euro se il finanziamento avviene in 5 anni, mentre un prestito per un’automobile da 20.000 euro, da rimborsare in 6 anni, avrebbe una rata di 357 euro al mese. Anche per i viaggi, l’impatto sarà rilevante: un finanziamento da 5.000 euro per un viaggio comporterà una rata mensile di 161 euro. Questi cambiamenti renderanno l’acquisto a rate molto più accessibile per i consumatori, soprattutto per coloro che hanno pianificato acquisti più consistenti.

Il commento del CNE

“Il taglio di 25 punti base apportato dalla Banca centrale europea ai tassi è apprezzabile, ma avremmo preferito un abbassamento più deciso, per tentare di irrobustire la crescita attualmente modesta e invertire il ciclo poco favorevole”. Così in un comunicato della CNA.

“La decisione della Bce è positiva – prosegue la nota – perché si traduce in una riduzione del debito, al momento delle prossime aste dei titoli pubblici. E perché dovrebbe condurre a una politica del credito meno onerosa per imprese e famiglie. Ci preoccupano, però, le parole della presidente Bce, Christine Lagarde, la quale ha annunciato che la Banca ‘non s’impegna in alcune percorso’ e che, ‘se serve, faremo una pausa’ nell’iter di riduzione dei tassi”.



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