Microcredito, una rete per nuove opportunità


Muhammad Yunus è un economista bengalese che dall’8 agosto del 2024 è diventato Primo Ministro del suo Paese a furor di popolo. Yunus è, per tutto il resto del mondo, soprattutto l’ideatore del microcredito moderno, un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali. C’ha vinto con il suo microcredito uno strameritato premio Nobel nel 2006, perché ha permesso a milioni di persone di uscire alla povertà senza dover attendere l’elemosina pubblica. Nel 2011 il microcredito è sbarcato anche a Latina, che non sarà come le realtà più povere del mondo ma che non si fa mancare nulla in quanto a situazioni di difficoltà economica ed emarginazione. Ce lo hanno portato la Caritas ed il suo referente per il progetto Microcredito Pietro Gava con l’aiuto dell’allora Cassa Rurale dell’Agro Pontino, oggi BCC, che ha alimentato e gestito il Fondo cui si attinge per i presiti. In questi anni centinaia di persone che si trovavano in una situazione di emergenza e necessità sono state aiutate con piccoli prestiti, tutti restituiti alla Banca. Si tratta di una cifra complessiva superiore ai duecentomila euro. Persone che non avevano garanzie per poter accedere al prestito ordinario e che rischiavano di sprofondare nelle povertà a causa di un’improvvisa emergenza. Si tratta uomini e donne in carne ed ossa che non riuscivano più a pagare l’affitto di casa o le spese condominiali. Famiglie di lavoratori stranieri che volevano ricongiungersi nella loro nuova casa italiana. Donne sole che non potevano più pagare le spese scolastiche per i propri figli. Anziani che necessitavano di cure mediche private, che il Servizio Sanitario non riusciva ad elargire in tempi brevi. Il microcredito pontino ha salvato tante persone e ha svolto un’opera sociale che lo Stato, in questi anni di spending review e patti di stabilità, non è riuscito ad offrire. Finalmente se ne è accorto pure il Comune di Latina, che, con una delibera di giunta votata all’unanimità, ha deciso di contribuire con proprie risorse al Fondo. L’importo dei prestiti erogabili arriverà adesso fino a 5000 euro senza oneri e con un tasso d’intrese del 4% da restituire in cinque anni. Il microcredito non solo non lascia ma raddoppia ed è una bellissima notizia che fa onore a tutti i soggetti che adesso ci partecipano: la Caritas, la BCC, il Comune di Latina ed anche la Provincia. Il fatto è stato celebrato con una veloce conferenza stampa presso una piccola stanza della Caritas. C’erano il Vescovo Crociata (La carità non è assistenzialismo. Dobbiamo aiutare gli altri ad aiutarsi) Il Sindaco Celentano (E’ uno di quei giorni in cui sono molto felice di fare il Sindaco) e Fontana della BCC Roma (Siamo passati da essere Cassa Rurale ed Artigiana dell’Agro Pontino ad essere BCC ma la nostra visione sociale rimane la stessa). Ci sono andato oltre che per capire di cosa si trattasse anche perché conosco Pietro Gava e so quanto si è speso per questo obiettivo. Tutto molto bello come avrebbe detto un grande italiano che ci la lasciato in queste ore. Eppure qualche anno fa riuscimmo a fare polemica pure sul microcredito. C’era un altro Sindaco, un’altra maggioranza e un’altra opposizione. La maggioranza di allora propose al consiglio comunale di fare la stessa cosa che è stata fatta oggi, ma poi non se ne fece nulla. Gava in quel momento ricopriva un ruolo politico che durò, tra l’altro, pochissimo. Un ruolo esterno all’amministrazione comunale. Non era assessore né consigliere comunale, ma bastò perché ci fosse un’alzata di scudi fenomenale. Si disse che il progetto era giusto e che era della Caritas, ma non poteva essere finanziato per motivi d’opportunità, in quanto un esponente politico era il referente del Progetto. Qualcuno adombrò che Gava fosse una sorta di lobbista. Il famoso lobbista dei poveri, che, come tutti sanno, hanno una forza enorme di condizionamento sulle scelte politiche. Soprattutto i poveri stranieri, che manco votano alle elezioni.  Qualcuno arrivò a dire che “aveva una banca”. Lo confondevano con altre storie lontane nel tempo e nello spazio e che con i poveri poco c’entravano. Addirittura si minacciarono esposti presso l’Autorità Giudiziaria. Non credo che l’esposto sia stato poi presentato, anche perché il reato ipotizzato sarebbe stato curioso. Tasso anti-usuraio? Indebita solidarietà? Il tempo è stato galantuomo per Gava e per il microcredito. Immagino, vista l’unanimità di oggi, che la politica pontina abbia compreso, almeno su questo, che qualche parola allora fu azzardata e che la polemica politica dovrebbe sempre tenere conto della realtà. In ogni caso benissimo oggi, malissimo allora.

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