1 Aprile 2025
OpenDot avvia il processo per diventare una Fondazione a impatto sociale


Dieci anni di impegno per lʼinnovazione sociale diventano una missione strutturata per il futuro

OpenDot ha ufficialmente avviato a gennaio 2025 il percorso per trasformarsi in una Fondazione ETS (Ente del Terzo Settore). Questo passaggio, che si concluderà prossimamente con l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), è in linea con la vocazione che ha guidato OpenDot sin dalla sua nascita nel 2014 per volontà dello studio di design multidisciplinare Dotdotdot: generare impatto sociale attraverso processi di transizione e innovazione partecipata utilizzando come strumenti cardine il co-design, la tecnologia e la fabbricazione digitale.

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In occasione dellʼimminenza di questo passaggio e della Design Week – alla quale sarà presente con un progetto di Civic Engagement, con protagonisti i bambini e le bambine di Milano – OpenDot ha deciso di portare allʼattenzione della stampa e della sua community le motivazioni che hanno lʼhanno portato a iniziare questo processo di trasformazione e quindi la sua storia e il suo modo di lavorare: un momento di condivisione, arricchito da un allestimento dedicato a 10 progetti chiave.

OpenDot: un laboratorio di innovazione sociale

Fondato nel 2014 dallo studio multidisciplinare Dotdotdot per dar voce al desiderio dei 4 fondatori di dedicare forze creative e impegno personale allʼinnovazione sociale, OpenDot ha operato per dieci anni come Fab Lab e Innovation Hub, sviluppando progetti a impatto sociale nei settori della salute e della cura, della sostenibilità sociale e ambientale e della cittadinanza attiva, agendo anche come luogo di formazione e di prototipazione aperto a tutti, in particolare a supporto della manifattura locale.

La decisione di iniziare il processo che porterà al passaggio dal srl a Fondazione rappresenta quindi un consolidamento naturale di un percorso che ha sempre posto al centro la co-progettazione, la partecipazione attiva, lʼascolto delle comunità più fragili e la sperimentazione tecnologica per rispondere a bisogni concreti, identificati con le persone e i gruppi coinvolti nei progetti.

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Impatto sociale positivo, partecipazione attiva e comunità

Quando parla di impatto sociale positivo, OpenDot si riferisce allo sviluppo di soluzioni co-progettate, basate sull’ascolto e sulla partecipazione attiva delle persone e delle comunità. L’obiettivo è permettere loro di migliorare la qualità della vita in base alle proprie esigenze e percezioni, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale.

Questo significa progettare in modo innovativo, sperimentando nuovi modelli produttivi, creando consapevolezza, applicando approcci, tecniche, materiali, strumenti e tecnologie sostenibili a livello sociale e ambientale, rispondendo a necessità chiare e concrete e, soprattutto, lavorando insieme alle comunità per cui si opera, evitando gli approcci top-down.

Da sempre, lʼimpegno è rivolto alle comunità più fragili e meno rappresentate, così come alle persone con esigenze specifiche: in questo senso, OpenDot parla non solo di Design For All ma di Design For Each.

Grazie alla condivisione e alla collaborazione, queste soluzioni non solo offrono risposte tangibili, ma rafforzano anche la consapevolezza collettiva, promuovendo un processo di transizione sostenibile e generando benefici duraturi per individui e comunità.

Co-design, tecnologia e fabbricazione digitale

Nato come spazio dello studio Dotdotdot per la prototipazione di esposizioni e allestimenti, OpenDot ha fondato fin dalle origini la sua attività progettuali sui principi dellʼopen source, del co-design e del Design for All e for Each (per tutti ma anche per ciascuno). Allʼinterno di questo contesto, la manifattura digitale e le nuove tecnologie sono strumenti essenziali per sviluppare soluzioni accessibili, personalizzabili e realizzabili localmente, con lʼobiettivo di creare un impatto sociale concreto.

Dato il ruolo fondamentale della manifattura digitale nella creazione di soluzioni orientate alla filiera locale e al sostegno delle piccole realtà, OpenDot è anche impegnato nellʼorganizzazione di hackathon, tavole rotonde e workshop, e nellʼoffrire supporto alle piccole imprese per la digitalizzazione di processi, lʼadozione di tecnologie innovative e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche personalizzate – sempre nei settori della salute e della cura, della transizione verso approcci circolari e rigenerativi, della formazione e partecipazione civica.

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Attraverso queste azioni, OpenDot promuove un modello di innovazione che rende le città più resilienti, sostenibili e inclusive, garantendo un impatto concreto e duraturo sulle comunità.

Le aree di intervento di OpenDot

OpenDot opera in tre ambiti principali: salute e cura, circolarità e design rigenerativo, formazione e partecipazione civica.

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Salute e cura

Lavorando in partnership con centri dʼeccellenza specializzati – per esempio sulle disabilità, sulle malattie rare, sulle cure palliative – OpenDot supporta lʼinnovazione dei processi di cura, fornendo formazione tecnologica agli operatori sanitari, progettando soluzioni che permettono a categorie fragili di accedere ad ausili necessari e personalizzati.

Lo fa, per esempio, coinvolgendo nella progettazione di soluzioni personalizzate caregivers, pazienti e personale sanitario per arrivare alla realizzazione di soluzioni che migliorano i percorsi di cura, formando nuove generazioni di professionisti nella progettazione di prodotti, servizi e processi innovativi, costruendo relazioni con centri di eccellenza specializzati.

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Tra i progetti di riferimento:

_ Eucalipto, sviluppato con il Centro COALA (Centro Ospedaliero per lʼAssistenza e la cura delle Leucodistrofie e condizioni Associate) dellʼOspedale dei bambini Buzzi di Milano: una piattaforma per la pianificazione e la condivisione delle cure che permette a famiglie e professionisti del Centro e a quelli attivi su tutto il territorio di gestire e integrare i percorsi di cura in modo più efficace, facilitando la condivisione sicura di informazioni sulla malattia rara, dettagli specifici sulla forma del paziente, sul piano di cure e follow-up disegnato su misura, sul programma riabilitativo, nonché documenti sanitari importanti.

_ Glifo, sviluppato con Fondazione TOG, è un supporto leggero, regolabile, lavabile e realizzato su misura grazie alla stampa 3D per aiutare i bambini con patologie neurologiche complesse a scrivere e disegnare in autonomia; Glifo fa parte della collezione Unico;

_ TOP!, sviluppato con Fondazione TOG, è una suite di videogiochi per bambini con malattie neurologiche complesse, basata su eye-tracking per la riabilitazione e lʼapprendimento. Personalizzabile sulle esigenze motorie, raccoglie e analizza dati per monitorare i progressi lungo il percorso riabilitativo.

_ La Borsa di Nini, sviluppato con il COALA del Buzzi, è una palestra portatile “pop-up”, uno strumento riabilitativo su ruote – facile da trasportare anche da una sola persona e dotato di componenti semplici da montare, regolabili, lavabili e igienizzabili – che permette ai bambini dai 6 mesi ai 12 anni che necessitano di terapie neuro-psicomotorie di effettuare gli esercizi da sdraiati, seduti o in piedi.

_ FEAST, un progetto di ricerca europeo che punta a sviluppare e condividere soluzioni innovative per facilitare l’adozione di abitudini alimentari sane e sostenibili. Coinvolge 35 partner in università, centri di ricerca, istituzioni e realtà locali della filiera del cibo. Con il ruolo di facilitatore, OpenDot accompagna le comunità nella co-progettazione di soluzioni concrete, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili. Le sperimentazioni si attivano in diversi contesti europei, adattandosi ai bisogni reali dei territori.

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Circolarità e design rigenerativo

Con particolare focus nel settore della moda e del cibo, OpenDot utilizza le metodologie del co-design, il suo know-how tecnologico e sulle manifatture digitali per accelerare la transizione verso approcci circolari e rigenerativi.

Lo fa per esempio co-progettando, insieme a comunità specifiche, approcci e strumenti che favoriscono comportamenti più circolari e combattono la cultura dellʼusa e getta, progettando nuove soluzioni e fornendo alle comunità di riferimento strumenti per risolvere le piccole e grandi situazioni quotidiane non sostenibili.

Tra i progetti di riferimento, in questo senso, ci sono:

_ Milano Ristorazione, la recente riqualificazione di mense scolastiche milanesi, con le pareti dei refettori trasformate in un viaggio visivo “dal campo alla forchetta” che, attraverso illustrazioni e testi che riportano aneddoti e curiosità, sensibilizzano i piccoli sullʼimpatto della produzione alimentare. Il progetto ha portato a una riduzione del 6,1% di spreco alimentare.

_ Unwanted Furniture, Un catalogo digitale open source, con 10 strategie progettuali circolari e sostenibili da seguire step-by-step che insegnano a designer e cittadini allungare il ciclo di vita di oggetti vecchi, rotti o desueti, anche grazie a una sezione che raccoglie progetti innovativi, piattaforme e tutorial di making. Le strategie del catalogo, applicate in un workshop per designer, si sono concretizzate i una serie di oggetti esposti alla Milano Design Week nel 2023.

_ Making Fashion Last!, Un progetto europeo triennale per formare i designer sulla durabilità dei capi dʼabbigliamento iniziato con una conferenza sul tema e proseguito con 3 workshop per approfondire il design circolare e sostenibile attraverso momenti teorici e pratici. Il ciclo si è chiuso nel 2025 con una residenza di 6 settimane per 4 partecipanti selezionati con Open Call che hanno sviluppato progetti innovativi su riutilizzo e upcycling, inclusione, e moda come strumento di attivismo climatico.

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Formazione e partecipazione

Nellʼarea formazione e partecipazione, OpenDot trasforma temi complessi in contenuti accessibili attraverso eventi, workshop e kit didattici, con lo scopo di creare consapevolezza su tematiche relative allʼinnovazione sociale e alla sostenibilità e dare la possibilità ai cittadini di partecipare e contribuire in modo attiva a processi di progettazione sociale e urbana.

Lo fa progettando e sviluppando progetti che traducono temi complessi in apprendimento accessibile e giocoso, progettando attività su temi specifici per aziende e pubbliche amministrazioni, coinvolgendo comunità e cittadini, organizzando la comunicazione interna per aziende o istituzioni che vogliono diffondere il pensiero innovativo.

Tra i progetti di riferimento:

_ Ministry of Youth, ha coinvolto giovani 18-24enni in un processo di immaginazione collettiva che ha esplorato lavoro, abitare, sport e movida attraverso attività partecipative. Articolato in tre fasi (ricerca, community engagement e co-progettazione), in 5 mesi Ministry of Youth ha coinvolto oltre 80 partecipanti nel delineare una visione “dal basso” sulle 4 tematiche esplorate dal progetto per il futuro della città.

_ Tiny Tech Orchestra è un progetto PNRR per le Scuole Arcadia di Milano che unisce musica e tecnologia. Attraverso corsi di coding e fabbricazione digitale, i bambini hanno creato robot musicali, esplorando elettronica, programmazione e modellazione 3D. Con un approccio learning-by-doing, il progetto ha sviluppato competenze critiche e creative, promuovendo inclusione e collaborazione. In quattro incontri, i partecipanti hanno progettato e realizzato piccoli musicisti robotici, applicando le tecniche apprese.

Un network internazionale per progettare il cambiamento

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Grazie a dieci anni di partecipazione attiva in reti internazionali, OpenDot ha sviluppato una solida esperienza nella formazione di team interdisciplinari e nella gestione di progetti europei. Ha ottenuto finanziamenti da programmi come Horizon Europe ed Erasmus+, lavorando con istituzioni di ricerca, amministrazioni pubbliche e aziende impegnate nella responsabilità sociale.

Un invito a imprese e fondazioni

Con la sua trasformazione in Fondazione, OpenDot amplia il suo raggio dʼazione, rivolgendosi non solo a enti erogatori, ma anche ad aziende interessate a sviluppare azioni di responsabilità sociale dʼimpresa. Il design, la tecnologia e la manifattura digitale possono essere strumenti potenti per creare un impatto sociale duraturo.

OpenDot invita tutte le realtà sensibili a questi temi a collaborare per costruire insieme soluzioni innovative per il bene comune.





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